Sabato Santo DAI “SERMONI”DI SANT’AGOSTINO, VESCOVO (Serm. 215, 5)

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SABATO SANTO

Anche Cristo è morto una volta per sempre per i peccati,
giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio;
messo a morte nella carne, ma reso vivo nello spirito
.
(1 Pt 3, 18)

DAI “SERMONI”DI SANT’AGOSTINO, VESCOVO  (Serm. 215, 5)

Dio ama a tal punto da morire di amore per i peccatori!

Potrà sembrar poco questo, che Dio per gli uomini, il giusto per i peccatori, l’innocente per i colpevoli, il re per gli schiavi, il signore per i servi sia venuto rivestito della carne umana, sia stato visto sulla terra, abbia vissuto insieme con gli uomini (cf. Bar 3, 38); ma per di più fu crocifisso, morì e fu sepolto. Non credi? Chiedi forse quando sia successo? Ecco quando: Sotto Ponzio Pilato. Per precisartelo c’è anche il nome del giudice, perché tu non possa dubitare neanche del tempo. E allora credete che il Figlio di Dio fu crocifisso sotto Ponzio Pilato e fu sepolto. Ecco che nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici (Gv 15, 13). Nessuno davvero? Proprio nessuno. È verità, lo ha detto Gesù stesso. Interroghiamo anche l’Apostolo; egli ci dice: Cristo morì per gli empi (Rm 5, 6). E poco dopo: Mentre eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo (Rm 5, 10). E allora in Cristo noi troviamo un amore ancora più grande, perché egli non ha dato la sua vita per degli amici, ma per i suoi nemici. Quanto grande è l’amore di Dio per gli uomini, quanta tenerezza, amare i peccatori fino a tal punto da morire per essi di amore! Egli dimostra il suo amore per noi, sono ancora parole dell’Apostolo, perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi (Rm 5, 8). Anche tu dunque credilo, e non vergognarti di confessarlo per la tua salvezza. Si crede infatti col cuore per ottenere la giustizia, e si confessa con la bocca per avere la salvezza (Rm 10, 10). Inoltre, perché non avessi dubbi, perché non avessi vergogna, quando cominciasti a credere ricevesti il segno di Cristo sulla fronte, che è come la sede del pudore. Ripensa che cosa hai in fronte, e non avrai paura della lingua altrui. Chi si vergognerà di me davanti agli uomini, dice il Signore stesso, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui davanti agli angeli di Dio (Mc 8, 38). Non arrossire dunque per l’ignominia della croce che per te Dio stesso non ha esitato di accogliere. Ripeti con l’Apostolo: Per me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo (Gal 6, 14). E ti farà eco ancora lo stesso Apostolo: Io ritenni di non sapere altro in mezzo a voi, se non Gesù Cristo, e questi crocifisso (1 Cor 2, 2). Egli che da un sol popolo fu allora crocifisso, ora è fisso nel cuore di tutti quanti i popoli.

IN BREVE…
Quanto grande è l’amore di Dio per gli uomini, quanta tenerezza amare i peccatori fino al punto da morire per essi di amore! (Serm. 215, 5)

Novena alla Divina Misericordia

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Cari fratelli e sorelle in Cristo Gesù,

 

volevo ricordarvi alla vigilia dei misteri Pasquali della salvezza a far tesoro della grazia e ad essere amorevolmente apostoli della Misericordia per il mondo intero. Nostra vocazione, ci ricorda San Pietro è "la salvezza delle anime".

Siamo salvati e salvatori per mezzo di Gesù Cristo. Suggerisco quindi a tutti i devoti dell'amore misericordioso di Gesù di non perdere occasione più favorevole e di aggiungere alle sante pratiche liturgiche e pastorali della Pasqua, quelle suggerite dalla santa Faustina Kowalska sulla Divina Misericordia.

"Gratuitamente avete ricevuto e gratuitamente date".

 

Venerdì santo, si inizierà la recita della novena che si concluderà con la 2a Domenica di Pasqua festa della "Divina Misericordia".

 

La novena viene accompagnata dalla recita della Coroncina. Tutte le sopra citate   pie pratiche le potete trovare  cliccando qui

 

LA PROMESSA DI GESU':

 

"Le anime che diffondono il culto della Mia Misericordia, le proteggo per tutta la vita, come una tenera madre protegge il suo bimbo ancora lattante e nell'ora della morte non sarà per loro Giudice, ma Salvatore Misericordioso. In quell'ultima ora, l'anima non ha nulla in sua difesa, all'infuori della Mia Misericordia. Felice l'anima che durante la vita si è immersa nella sorgente della Misericordia, poiché la giustizia non la raggiungerà."

 

Anno Giubilare di San Giuseppe

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San Giuseppe occupa un posto speciale nel cuore dei credenti. Tutti possono trovare in san Giuseppe un intercessore, una guida nei momenti di difficoltà. È patrono delle famiglie, dei lavoratori, della buona morte.

L’8 dicembre 1870  con il Decreto Quemadmodum Deus, il Beato Pio IX, mosso dalle gravi e luttuose circostanze in cui versava una Chiesa insidiata dall’ostilità degli uomini, dichiarò San Giuseppe Patrono della Chiesa Cattolica.    

A 150 anni da quel decreto Papa Francesco indice un anno speciale dedicato a San Giuseppe che si concluderà l’8 dicembre 2021. Tale decreto è arricchito di numerose indulgenze plenarie che possono essere lucrate da tutti i fedeli alle consuete condizioni : l’animo distaccato da qualsiasi peccato , confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre.

Di seguito i particolari.

Si concede l’Indulgenza plenaria.

  1. Si concede l’Indulgenza plenaria a quanti mediteranno per almeno 30 minuti la preghiera del Padre Nostro, oppure prenderanno parte a un ritiro spirituale di almeno una giornata che preveda una meditazione su san Giuseppe;
  2. Coloro i quali, sull’esempio di san Giuseppe, compiranno un’opera di misericordia corporale o spirituale, potranno ugualmente conseguire il dono dell’Indulgenza plenaria.
  3. Si concede l’Indulgenza plenaria per la recita del Santo Rosario nelle famiglie e tra fidanzati.
  4. La Penitenzieria Apostolica concede l’Indulgenza plenaria ai fedeli che reciteranno qualsivoglia orazione legittimamente approvata o atto di pietà in onore di san Giuseppe, per esempio “A te, o Beato Giuseppe”, specialmente nelle ricorrenze del 19 marzo e del 1° maggio, nella Festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, nella Domenica di San Giuseppe (secondo la tradizione bizantina), il 19 di ogni mese e ogni mercoledì, giorno dedicato alla memoria del Santo secondo la tradizione latina.

Nell’attuale contesto di emergenza sanitaria, il dono dell’Indulgenza plenaria è particolarmente esteso agli anziani, ai malati, agli agonizzanti e a tutti quelli che per legittimi motivi siano impossibilitati a uscire di casa, i quali con l’animo distaccato da qualsiasi peccato e con l’intenzione di adempiere, non appena possibile, le tre solite condizioni, nella propria casa o là dove l’impedimento li trattiene, reciteranno un atto di pietà in onore di san Giuseppe, conforto dei malati e patrono della buona morte, offrendo con fiducia a Dio i dolori e i disagi della propria vita

Patris corde

Il Decreto dell’indulgenza plenaria è accompagnato dalla lettera apostolica Patris corde, firmata da Papa Francesco sulla figura straordinaria di san Giuseppe.

Clicca qui per leggere il testo completo della lettera apostolica Patris corde

Il fedele nutrizio e custode

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Il fedele nutrizio e custode



Regola generale di tutte le grazie singolari partecipate a una creatura ragionevole è che quando la condiscendenza divina sceglie qualcuno per una grazia singolare o per uno stato sublime, concede alla persona così scelta tutti i carismi che le sono necessari per il suo ufficio. Naturalmente essi portano anche onore al prescelto. Ecco quanto si è avverato soprattutto nel grande san Giuseppe, padre putativo del Signore Gesù Cristo e vero sposo della regina del mondo e signora degli angeli. Egli fu scelto dall’eterno Padre come fedele nutrizio e custode dei suoi principali tesori, il Figlio suo e

Chi è il Cristiano

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CHI È IL CRISTIANO


I cristiani non si differenziano dagli altri uomini né per territorio, né per il modo di parlare, né per la foggia dei loro vestiti. Infatti non abitano in città particolari, non usano qualche strano linguaggio, e non adottano uno speciale modo di vivere. Questa dottrina che essi seguono non l’hanno inventata loro in seguito a riflessione e ricerca di uomini che amavano le novità, né essi si appoggiano, come certuni, su un sistema filosofico umano.

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