Vita Eterna

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Penso che Agostino descriva lì in modo molto preciso e sempre valido la situazione essenziale dell'uomo, la situazione da cui provengono tutte le sue contraddizioni e le sue speranze.

Desideriamo in qualche modo la vita stessa, quella vera, che non venga poi toccata neppure dalla morte; ma allo stesso tempo non conosciamo ciò verso cui ci sentiamo

Dai Discorsi di san Bernardo, abate

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 "Egli darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutti i tuoi passi"[Sal 90,11]. Ringrazino il Signore per la sua misericordia e per i suoi prodigi verso i figli degli uomini. O Signore, che cos’è l’uomo, per curarti di lui o perché ti dai pensiero per lui? E per dimostrare che il cielo non trascura nulla che ci possa giovare, ci metti a fianco quegli spiriti celesti, perché ci proteggano, e ci istruiscono e ci guidino. "Egli darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutti i tuoi passi". Queste parole quanta riverenza devono suscitare in te, quanta devozione recarti, quanta fiducia infonderti! Sono presenti per proteggerti, sono presenti per giovarti. Anche se gli angeli sono semplici esecutori di comandi divini, si deve essere grati anche a loro perché ubbidiscono a Dio per il nostro bene. Siamo dunque devoti, siamo grati a protettori così grandi, riamiamoli, onoriamoli quanto possiamo e quanto dobbiamo. Tutto l'amore e tutto l'onore vada a Dio, dal quale deriva interamente quanto è degli angeli e quanto è nostro. Da lui viene la capacità di amare e di onorare, da lui ciò che ci rende degni di amore e di onore. Amiamo affettuosamente gli angeli di Dio, come quelli che saranno un giorno i nostri coeredi, mentre nel frattempo sono nostre guide e tutori, costituiti e preposti a noi dal Padre. Ora, infatti, siamo figli di Dio. Lo siamo, anche se questo attualmente non lo comprendiamo chiaramente, perché siamo ancora bambini sotto amministratori e tutori e, conseguentemente, non differiamo per nulla dai servi. Gli angeli di Dio non possono essere sconfitti né sedotti e tanto meno sedurre, essi che ci custodiscono in tutte le nostre vie. Sono fedeli, sono prudenti, sono potenti. Perché trepidare? Soltanto seguiamoli, stiamo loro vicini e restiamo nella protezione del Dio del cielo.

Settembre Mese dedicato alla devozione verso gli Angeli

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Settembre è il mese dedicato dalla devozione popolare ai santi angeli di Dio. La sacra scrittura ci inspira sapientemente ad avere una santa e chiara devozione verso questi spiriti celesti esecutori del volere di Dio. Sono diversi gli episodi, sia nel nuovo che nel vecchio testamento, che vedono gli Angeli protagonisti delle vicende umane.

La Sacra Scrittura si riferisce agli Angeli adoperando anche appellativi non solo personali (come i nomi propri di Raffaele, Gabriele, Michele), ma anche collettivi» (come le qualifiche di Serafini, Cherubini Troni, Potestà, Dominazioni, Principati), così come opera una distinzione tra angeli e arcangeli.

Nel Catechismo della Chiesa Cattolica leggiamo

L'esistenza degli angeli - una verità di fede

328 L'esistenza degli esseri spirituali, incorporei, che la Sacra Scrittura chiama abitualmente angeli, è una verità di fede. La testimonianza della Scrittura è tanto chiara quanto l'unanimità della Tradizione.

330 In quanto creature puramente spirituali, essi hanno intelligenza e volontà: sono creature personali e immortali. Superano in perfezione tutte le creature visibili. Lo testimonia il fulgore della loro gloria.

334 Allo stesso modo tutta la vita della Chiesa beneficia dell'aiuto misterioso e potente degli angeli

335 Nella liturgia, la Chiesa si unisce agli angeli per adorare il Dio tre volte santo; invoca la loro assistenza (così nell'In paradisum deducant te angeli... – In paradiso ti accompagnino gli angeli – nella liturgia dei defunti, o ancora nell'« Inno dei cherubini » della liturgia bizantina , e celebra la memoria di alcuni angeli in particolare (san Michele, san Gabriele, san Raffaele, gli angeli custodi).

336 Dal suo inizio fino all'ora della morte la vita umana è circondata dalla loro protezione e dalla loro intercessione. « Ogni fedele ha al proprio fianco un angelo come protettore e pastore, per condurlo alla vita ». Fin da quaggiù, la vita cristiana partecipa, nella fede, alla beata comunità degli angeli e degli uomini, uniti in Dio.

Santa Rosa da Lima, Santa Francesca Romana, Santa Agnese da Montepulciano parlavano e discutevano con il loro angelo, ad alcune portava la Comunione quando erano impossibilitate a riceverla.

La beata Angela da Foligno nel suo libro "Visioni e istruzioni" parla della visione frequente degli angeli. Dice "Se non l'avessi provato, non avrei creduto che la vista degli Angeli fosse capace di conferire tanta gioia".

Nel "Libro della mia vita"(29,13) Santa Teresa d'Avila scrive: Vidi un Angelo vicino a me in forma corporea, che sempre vedo con grande stupore...Non era grande, ma piccolo, molto bello, il viso così acceso che pareva venisse dagli Angeli molto elevati, quelli che paiono avvolti di fiamme, di quelli che chiamano Cherubini. Gli vedevo nella mani un dardo d'oro spesso e al termine del metallo, mi sembrava che avesse un poco di fuoco. Mi pareva che me lo introducesse nel cuore e che giungesse fino al ventre; quando lo levava mi pareva che mi traesse tutta con sè e mi lasciasse totalmente infiammata di grande amore per Dio.

Santa Margherita Maria Alacoque(1647 - 1690) nella sua "Autobiografia" scrive :"Correva voce che io godessi spesso della presenza del mio Angelo Custode e che spesso Lui mi riproverasse. Non poteva tollerare la minima immodestia o mancanza di rispetto in presenza del mio Signore sacramentato, davanti al quale Lo vedevo prostrato al suolo e voleva che anche io facessi lo stesso".

La Venerabile Anna Caterina Emmerick scrive: «Il mio Angelo mi accompagna spesso; alcune volte cammina davanti a me; altre volte al mio fianco. E sempre silenzioso e calmo e accompagna le sue brevi risposte con qualche movimento della mano o con qualche inclinazione della testa. E luminoso e trasparente; a voltee severo ovvero amorevole. I suoi capelli sono lisci, sciolti e mandano riflessi. Ha il capo scoperto e veste un ampio abito, splendente come oro. Parlo in confidenza con lui e mi dà istruzioni. Al suo fianco sento una gioia celestiale...In certi casi ho visto Angeli sopra regioni e città, intenti a proteggerle e a difenderle».

La notte del 18 luglio 1830 Santa Caterina Labouré fu destata dal suo Angelo Custode in forma di bambino che la condusse alla cappella dove incontrò la Vergine Maria che le disse di coniare la Medaglia Miracolosa.

San Giovanni Bosco insisteva ai suoi giovani con queste parole: L'Angelo Custode ha molto più desiderio di aiutarvi di quanto voi ne abbiate nell'essere aiutati da Lui"

Gli Angeli sono una verità di Fede e noi abbiamo il dovere di coltivarne la devozione.

PREGHIERA

Angelo benignissimo, mio custode, tutore e maestro, mia guida e difesa, mio sapientissimo consigliere e amico fedelissimo, a te io sono stato raccomandato, per la bontà del Signore, dal giorno in cui nacqui fino all’ultima ora della mia vita.


Quanta riverenza ti debbo, sapendo che mi sei dovunque e sempre vicino! Con quanta riconoscenza ti devo ringraziare per l’amore che nutri per me, quale e quanta confidenza per saperti il mio assistente e difensore! Insegnami, Angelo Santo, correggimi, proteggimi, custodiscimi e guidami per il diritto e sicuro cammino alla Santa Città di Dio.


Non permettere che io faccia cose che offendano la tua santità e la tua purezza.


Presenta i miei desideri al Signore, offrigli le mie orazioni, mostragli le mie miserie e impetrami il rimedio di esse dalla sua infinita bontà e dalla materna intercessione di Maria Santissima, tua Regina.


Vigila quando dormo, sostienimi quando sono stanco, sorreggimi quando sto per cadere, alzami quando sono caduto, indicami la via quando sono smarrito, rincuorami quando mi perdo d’animo, illuminami quando non vedo, difendimi quando sono combattuto e specialmente nell’ultimo giorno della mia vita, siimi scudo contro il demonio.


In grazia della tua difesa e della tua guida, ottienimi infine di entrare nella tua gloriosa dimora, dove per tutta l’eternità io possa esprimerti la mia gratitudine e glorificare assieme a te il Signore e la Vergine Maria, tua e mia Regina. Amen.

 

IL MARTIRIO DI SAN GIOVANNI BATTISTA

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IL MARTIRIO DI SAN GIOVANNI BATTISTA

Il martirio di San Giovanni Battista non è una festa come le altre. Per qualcuno potrà essere un’occasione come un’altra per mettere in scena qualche buona sagra di paese, con magari l’aggiunta di una processione con banda. Ma sarebbe bello se ci fermassimo un’istante a dirci ad alta voce: “si può far festa in un giorno in cui si fa memoria di un morto ammazzato?”.

Beati i puri di cuore perché vedranno Dio

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Beati i puri di cuore perché vedranno Dio

Dal «Libro ad Autolico» di San Teofilo di Antiochia, Vescovo


Se dici: Fammi vedere il tuo Dio, io ti dirò: Fammi vedere l'uomo che è in te, e io ti mostrerò il mio Dio. Fammi vedere quindi se gli occhi della tua anima vedono e le orecchie del tuo cuore ascoltano.
Infatti quelli che vedono con gli occhi del corpo. percepiscono ciò che si svolge in questa vita terrena e distinguono le cose differenti tra di loro: la luce e le tenebre, il bianco e il nero, il brutto e il bello, l'armonioso e il caotico, quanto è ben misurato e quanto non lo è. quanto eccede nelle sue componenti e quanto ne è mancante. La stessa cosa si può dire di quanto è di pertinenza delle orecchie e cioè i suoni acuti, i gravi e i dolci.
Allo stesso modo si comportano anche gli orecchi del cuore e gli occhi dell'anima in ordine alla vista di Dio. Dio, infatti, viene visto da coloro che lo possono vedere cioè da quelli che hanno gli occhi. Ma alcuni li hanno annebbiati e non vedono la luce del sole. Tuttavia per il fatto che i ciechi non vedono, non si può concludere che la luce del sole non brilla.

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