CRISTO RE DELL’UNIVERSO

Inserito in Rubrica Spirito e Vita.

Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva
 

CRISTO RE DELL’UNIVERSO



Cristo, il Re è un titolo attribuito a Gesù sulla base di diversi passaggi della Scrittura . È utilizzato dalla maggior parte dei cristiani . La Chiesa cattolica , insieme a molte denominazioni protestanti , tra cui anglicani , presbiteriani , luterani e metodisti , celebra la festa di Cristo Re l'ultima Domenica dell'anno liturgico. La festa di Cristo Re è quindi nella Domenica che cade tra il 20 e il 26 novembre, inclusiva. Nella forma ordinaria del rito romano, frutto della riforma liturgica successiva al Concilio Vaticano II, la festa coincide con l’ultima domenica dell’anno liturgico. Nella forma straordinaria la festa coincide tuttora con l'ultima domenica di ottobre.
Il titolo Re è presente in varie forme nella Scrittura : Re ( Giovanni 18:36-37 ), Re eterno ( 1 Timoteo 1:17), re di Israele (Giovanni 01:49, Mt 27:42, Marco 15:32). , Re dei Giudei dai Romani e Magi (Mt 02:02, Mt 27:11, cfr.. Giovanni 18,33-37 ), Re dei re (1 Tim 6,15; Ap 19,16), il re delle età ( Apocalisse 15:03) e principe dei re della terra (Apocalisse 1:05).
Con questo titolo si vuole sottolineare che la figura di Cristo rappresenta per i cattolici il Signore della storia e del tempo.
La storia della festa può essere fatta risalire al 1899, quando papa Leone XIII stabilì l'11 maggio la consacrazione universale degli uomini al Cuor di Gesù. Nello stesso anno il gesuita italiano Sanna Solaro scrisse a tutti i vescovi italiani perché sottoscrivessero una petizione per chiedere l'istituzione di una festa liturgica. Quarantanove vescovi aderirono alla petizione.
Una nuova supplica fu presentata a papa Pio XI dopo il Congresso eucaristico internazionale di Roma, nei primi mesi del suo pontificato, sottoscritta da 69 prelati. Nel 1923 fu presentata una terza supplica, con la firma di 340 fra cardinali, arcivescovi, vescovi e superiori generali. Nella supplica si chiedeva: «Per riparare gli oltraggi fatti a Gesù Cristo dall'ateismo ufficiale, la Santa Chiesa si degni stabilire una festa liturgica che, sotto un titolo da essa definito, proclami solennemente i sovrani diritti della persona regale di Gesù Cristo, che vive nell'Eucaristia e regna, col Suo Sacro Cuore, nella società». La domanda fu sostenuta da duecento ordini e congregazioni religiose, dodici università cattoliche e da petizioni firmate da centinaia di migliaia di fedeli in tutto il mondo. Non mancò qualche obiezione: secondo alcuni il tema di questa festa era già celebrato nell'Epifania, altri giudicavano sempre più obsoleta la monarchia come forma di governo.
L'11 dicembre 1925, papa Pio XI con l'enciclica Quas primas istituì la festa di Cristo Re e spiega che il regno di Cristo è principalmente spirituale, Gesù stesso l'ha detto più volte, in particolare davanti a Pilato dice:
« Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori combatterebbero perché io non fossi dato nelle mani dei Giudei; ma ora il mio regno non è di qui. »   (Giovanni 18,36)        
Pio XI, tuttavia, afferma anche che: «D'altra parte sbaglierebbe gravemente chi togliesse a Cristo Uomo il potere su tutte le cose temporali, dato che Egli ha ricevuto dal Padre un diritto assoluto su tutte le cose create, in modo che tutto soggiaccia al suo arbitrio. Tuttavia, finché fu sulla terra si astenne completamente dall'esercitare tale potere, e come una volta disprezzò il possesso e la cura delle cose umane, così permise e permette che i possessori debitamente se ne servano.» per questo ricordando quando ha scritto lui stesso in un precedente enciclica, la Ubi arcano Dei dice:
«Noi scrivemmo circa il venir meno del principio di autorità e del rispetto alla pubblica potestà: "Allontanato, infatti - così lamentavamo - Gesù Cristo dalle leggi e dalla società, l'autorità appare senz'altro come derivata non da Dio ma dagli uomini, in maniera che anche il fondamento della medesima vacilla: tolta la causa prima, non v'è ragione per cui uno debba comandare e l'altro obbedire. Dal che è derivato un generale turbamento della società, la quale non poggia più sui suoi cardini naturali"».
Infine conclude: «È necessario, dunque, che Egli regni nella mente dell'uomo, la quale con perfetta sottomissione, deve prestare fermo e costante assenso alle verità rivelate e alla dottrina di Cristo; che regni nella volontà, la quale deve obbedire alle leggi e ai precetti divini; che regni nel cuore, il quale meno apprezzando gli affetti naturali, deve amare Dio più d'ogni cosa e a Lui solo stare unito; che regni nel corpo e nelle membra, che, come strumenti, o al dire dell’Apostolo Paolo, come "armi di giustizia" (Rom. 6, 13) offerte a Dio devono servire all'interna santità delle anime. Se coteste cose saranno proposte alla considerazione dei fedeli, essi più facilmente saranno spinti verso la perfezione.».
Hai giorni nostri Papa Benedetto XVI ha osservato che la regalità di Cristo non si basa su "potere umano", ma amare e servire gli altri . L'esemplare perfetto di tale accettazione, ha sottolineato, è la Vergine Maria . La sua accettazione umile e incondizionata della volontà di Dio nella sua vita, ha notato il Papa, è stato il motivo che "Dio l'ha esaltata al di sopra tutte le altre creature, e Cristo coronato la sua Regina del cielo e della terra ".
In una rivelazione a suor Josefa Menéndez, dell’11 giugno 1923  Gesù dice: «Voglio perdonare. Voglio regnare. Voglio perdonare alle anime e alle nazioni. Voglio regnare sulle anime, sulle nazioni, sul mondo intero. Desidero diffondere la mia pace in ogni parte del mondo. Io sono la Sapienza e la felicità. Io sono l’amore e la misericordia. Io sono la pace. Io regnerò»


PREGHIERA A GESU' CRISTO RE UNIVERSALE
O Signor Nostro Gesù Cristo Ti riconosco per Re universale. Tutto ciò che è stato fatto, fu creato per Te. Esercita su di me i Tuoi diritti. Io rinnovo le mie promesse battesimali rinunciando a Satana, alle sue pompe, alle sue opere e prometto di vivere da buon cristiano. In modo particolare mi impegno a far trionfare secondo, i miei poveri mezzi i diritti di Dio e della sua Chiesa. Cuor Divino di Gesù, Ti offro le mie povere azioni per ottenere che tutti i cuori riconoscano la Tua sovranità sacra ed affinché il regno della Tua pace si stabilisca nel mondo intero. Così sia.