Eucaristia nel Catechismo della Chiesa Cattolica

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L’eucaristia nel catechismo della chiesa cattolica

La santa Eucaristia completa l' iniziazione cristiana. Coloro che sono stati elevati alla dignità del sacerdozio regale per mezzo del Battesimo e sono stati conformati più profondamente a Cristo mediante la Confermazione, attraverso l' Eucaristia partecipano con tutta la comunità allo stesso sacrificio del Signore.

1323 Il nostro Salvatore nell' ultima Cena, la notte in cui veniva tradito, istituì il sacrificio eucaristico del suo Corpo e del suo Sangue, col quale perpetuare nei secoli, fino al suo ritorno, il sacrificio della croce, e per affidare così alla sua diletta Sposa, la Chiesa, il memoriale della sua morte e risurrezione: sacramento di pietà, segno di unità, vincolo di carità, convito pasquale, nel quale si riceve Cristo, l' anima viene ricolmata di grazia e viene dato il pegno della gloria futura.

L' Eucaristia è "fonte e culmine di tutta la vita cristiana". Tutti i sacramenti, come pure tutti i ministeri ecclesiastici e le opere di apostolato, sono strettamente uniti alla sacra Eucaristia e ad essa sono ordinati. Infatti, nella santissima Eucaristia è racchiuso tutto il bene spirituale della Chiesa, cioè lo stesso Cristo, nostra Pasqua.

La comunione della vita divina e 1 ' unità del popolo di Dio, su cui si fonda la Chiesa, sono adeguatamente espresse e mirabil­mente prodotte dall ' Eucaristia. In essa abbiamo il culmine sia del­l' azione con cui Dio santifica il mondo in Cristo, sia del culto che gli uomini rendono a Cristo e per lui al Padre nello Spirito Santo.

1326 Infine, mediante la celebrazione eucaristica, ci uniamo alla liturgia del cielo e anticipiamo la vita eterna, quando Dio s "tutto in tutti" (1 Cor 15.28).

, 1365 In quanto memoriale della pasqua di Cristo, l' Eucaristia è, anche un sacrificio. Il carattere sacrificale dell' Eucaristia si mani. festa nelle parole stesse dell' istituzione: "Questo è il mio Corpo che è dato per voi" e: "Questo calice è la nuova alleanza nel mio Sangue, che viene versato per voi" (Lc 22,19-20). Nell' Eucaristia Cristo dona 10 stesso corpo che ha consegnato per noi sulla croce, 10 stesso Sangue che egli ha "versato per molti, in remissione dei peccati" (Mt 26,28).

1367 Il sacrificio di Cristo e il sacrificio dell' Eucaristia sono un unico sacrificio: "Si tratta, infatti, di una sola e identica vittima e 10 stesso Gesù la offre ora per il ministero dei sacerdoti, egli che un giorno offrì se stesso sulla croce: diverso è solo il modo di offrirsi". "E poiche in questo divino sacrificio, che si compie nella Messa, è contenuto e immolato in modo incruento lo stesso Cristo, che "si offrì una sola volta in modo cruento" sull' altare della croce, [...] questo sacrificio [è] veramente propiziatorio".

1368 L' Eucaristia è anche il sacrificio della Chiesa. La Chiesa, che è il corpo di Cristo, partecipa all' offerta del suo Capo. Con lui, essa stessa viene offerta tutta intera. Essa si unisce alla sua inter­cessione presso i] Padre a favore di tutti gli uomini. Nell' Eucaristia il sacrificio di Cristo diviene pure il sacrificio delle membra del suo corpo. La vita dei fedeli, la loro lode, la loro sofferenza, la loro preghiera, il loro lavoro, sono uniti a quelli di Cristo e alla sua offerta totale e, in questo modo, acquistano un valore nuovo. Il sacrificio di Cristo riattualizzato sull' altare offre a tutte le genera­zioni di cristiani la possibilità di essere uniti alla sua offerta.

1380 È oltremodo conveniente che Cristo abbia voluto rimanere presente alla sua Chiesa in questa forma davvero unica. poiche stava per lasciare i suoi nel suo aspetto visibile, ha voluto donarci la sua presenza sacramentale; poiche stava per offrirsi sulla croce per la nostra salvezza, ha voluto che noi avessimo il memoriale dell' amore con il quale ci ha amati "sino alla fine" (Gv 13,1 ), fino al dono della propria vita. Nella sua presenza eucaristica, infatti, egli rimane misteriosamente in mezzo a noi come colui che ci ha amati e che ha dato se stesso per noi, e vi rimane sotto i segni che esprimono e comunicano questo amore.

 

1381 Che in questo sacramento sia presente il vero Corpo e il vero Sangue di Cristo, come dice san Tommaso, "non si può apprende­re coi sensi, ma con la sola fede, la quale si appoggia all' autorità di Dio". Per questo, commentando il passo di san Luca 22, 19: "Questo è il mio Corpo che viene dato per voi", san Cirillo dice: "Non mettere in dubbio se questo sia vero, ma piuttosto accetta con fede le parole del Salvatore: perche essendo egli la verità, non mentisce".

1396 L' unità del corpo mistico: l' Eucaristia fa la Chiesa. Coloro che ricevono I' Eucaristia sono uniti più strettamente a Cristo. Per ciò stesso, Cristo li unisce a tutti i fedeli in un solo corpo: la Chiesa. La Comunione rinnova, fortifica, approfondisce questa incorporazione alla Chiesa già realizzata mediante il Battesimo. Nel Battesimo siamo stati chiamati a formare un solo corpo. L' Eucaristia realizza questa chiamata: "II calice della benedizione che noi benediciamo, non è forse comunione con il Sangue di Cristo? E il pane che noi spezziamo, non è forse comunione con il Corpo di Cristo? poiche c' è un solo pane, noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo: tutti infatti partecipiamo dell' unico pane" (l Cor 10.!6-!7).

1404 La Chiesa sa che, fin d' ora, il Signore viene nella sua Eucaristia, e che egli è lì, in mezzo a noi. Tuttavia questa presenza è nascosta. È per questo che celebriamo I ' Eucaristia nell ' attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro Salvatore Gesù Cristo", chiedendo "di ritrovarci insieme a godere della tua gloria quando, asciugata ogni lacrima, i nostri occhi vedranno il tuo volto e noi saremo simili a te, e canteremo per sempre la tua lode, in Cristo, nostro Signore".

Di questa grande speranza, quella dei nuovi cieli e della terra nuova nei quali abiterà la giustizia, non abbiamo pegno più sicuro, ne segno più esplicito dell' Eucaristia. Ogni volta, infatti, che viene celebrato questo mistero, "si effettua l' opera della nostra reden­zione" e noi spezziamo "l' unico pane, che è farmaco d' immortali­tà, antidoto per non morire, ma per vivere in Gesù Cristo per sem­pre".