Introduzione alla sezione Santi Angeli

Inserito in Preghiera Santi Angeli.

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INTRODUZIONE

>"Giacobbe partì da Bersabea e si diresse verso Carran. Capitò così in un luogo dove passò la notte, perché il sole era tramontato. Prese una pietra, se la pose come guanciale e si coricò in quel luogo. Fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco gli Angeli di Dio salivano e scendevano su di essa" (>Gn 28,10-12)

Dal catechismo della Chiesa Cattolica apprendiamo :

«IO CREDO IN DIO, PADRE ONNIPOTENTE, 
CREATORE DEL CIELO E DELLA TERRA»

325 Il Simbolo degli Apostoli professa che Dio è « il
Creatore del cielo e della terra », e il Simbolo
niceno-costantinopolitano esplicita: « ...di tutte le cose visibili e
invisibili ».

326 Nella Sacra Scrittura, l' espressione « cielo e terra »
significa: tutto ciò che esiste, l' intera creazione. Indica pure, all' interno
della creazione, il legame che ad un tempo unisce e distingue cielo e terra: «
La terra » è il mondo degli uomini. « Il cielo », o « i
cieli », può indicare il firmamento, ma anche il « luogo »
proprio di Dio: il nostro « Padre che è nei cieli » (Mt 5,16)
e, di conseguenza, anche il « cielo » che è la gloria escatologica. Infine,
la parola « cielo » indica il « luogo » delle creature spirituali – gli
angeli – che circondano Dio.

327 La professione di fede del Concilio Lateranense IV afferma: Dio,
« fin dal principio del tempo, creò dal nulla l' uno e l' altro ordine di
creature, quello spirituale e quello materiale, cioè gli angeli e il mondo
terrestre; e poi l' uomo, quasi partecipe dell' uno e dell' altro, composto di
anima e di corpo ».

 

328 L' esistenza degli esseri spirituali, incorporei, che la Sacra
Scrittura chiama abitualmente angeli, è una verità di fede. La testimonianza
della Scrittura è tanto chiara quanto l' unanimità della Tradizione.

 

329 Sant' Agostino dice a loro riguardo: « "Angelus" officii
nomen est, [...] non naturae. Quaeris nomen huius naturae, spiritus est; quaeris
officium, angelus est: ex eo quod est, spiritus est, ex eo quod agit, angelus
– La parola "angelo" designa l' ufficio, non la natura. Se si chiede
il nome di questa natura, si risponde che è spirito; se si chiede l' ufficio, si
risponde che è angelo: è spirito per quello che è, mentre per quello che
compie è angelo ». 411 In tutto il loro essere, gli angeli sono servitori
e messaggeri di Dio. Per il fatto che « vedono sempre la faccia del Padre
mio che è nei cieli » (Mt 18,10), essi sono « potenti esecutori dei
suoi comandi, pronti alla voce della sua parola » (Sal 103,20).

330 In quanto creature puramente spirituali, essi hanno
intelligenza e volontà: sono creature personali e immortali.
413
Superano in perfezione tutte le creature visibili. Lo testimonia il
fulgore della loro gloria.

Il Catechismo della Chiesa Cattolica ci viene in aiuto e ci rivela che dopo Maria Santissima gli Angeli sono le creature più nobili uscite dalla mente di Dio.

Essi, prima ancora dei Santi, meritano il nostro culto. Sono purissimi Spiriti, sono cioè Esseri forniti d' intelligenza e di volontà, ma non hanno l' impaccio del corpo materiale e tuttavia possono prendere sembianza sensibile come ci insegna la scrittura nel libro di Tobia dove l’arcangelo Raffaele si fa accompagnatore e protettore dello stesso. Ma non si tratta solo di apparenze Anche di angeli si legge nella Bibbia che svolsero sulla terra funzioni proprie dell' uomo: mangiarono gli angeli che si presentarono ad Abramo, e mangiò quell' angelo che accompagnò Tobia. E non possiamo certo dire che quell' atto del mangiare fosse solo apparenza, perché risulta che Abramo uccise un vitello, preparò dei pani, imbandì una mensa e in essa servì gli angeli, e gli angeli mangiarono.

Queste creature sono bellissime.

Come è spiegato nel libro dell’Apocalisse San Giovanni Evangelista, rapito in estasi vide davanti a se un Angelo, ma di tanta maestà e bellezza che si prostrò ad adorarlo tributando ad lui quello che si deve soltanto a Dio. Ma l' Angelo prontamente lo riprese: "Guardati dal farlo! io sono un servo di Dio come te e i tuoi fratelli i profeti e come quelli che custodiscono le parole di questo libro. E Dio che devi adorare!"

Dal racconto di Lucia dell’incontro con l’Angelo della Pace: "Giocavamo da qualche tempo, ed ecco che un vento forte scuote le piante e ci fa sollevare lo sguardo per vedere che cosa stesse succedendo, perché la giornata era serena. Allora cominciamo a vedere sulle piante una luce più bianca della neve, che andava assumendo l' aspetto di un giovane trasparente, più splendente di un cristallo attraversato dai raggi del sole. Man mano che si avvicinava, ne venivamo distinguendo i tratti: un giovane dai 14 o 15 anni, di una grande bellezza..."

Per rivelazione divina conosciamo il nome dei nove cori che prendono il nome dal vario ufficio che compiono davanti alla Divinità. I nove cori sono suddivisi in tre gerarchie. Le distinzioni tra gli Angeli sono fondate sull’eccellenza della loro grazia, su quella della loro natura e infine sul loro ministero. Gli Angeli costituiscono un ordine o un Principato santo, sotto un solo capo, e con un solo fine ultimo che è Dio. Questo ordine si divide in tre gerarchie, e ciascuna gerarchia si suddivide in tre cori.

Secondo san Tommaso d' Aquino, c' è una maniera gerarchica, graduale e ordinata con cui la luce divina è comunicata agli Angeli, dalle prime gerarchie fino alle ultime. Il termine "gerarchia" significa "Principato sacro"; il termine "principato" comprende due cose: lo stesso principe e la moltitudine ordinata sotto di lui. Il "Principato sacro", inteso nel suo senso pieno e perfetto, designa tutta la moltitudine delle creature dotate di ragione e chiamate a partecipare alle cose sante, sotto il governo unico di Dio, Principe supremo e Re sovrano di tutto il creato.

 

 

PRIMA GERARCHIA:

 

Serafini

Angeli che bruciano in continua adorazione di Dio. Sono gli Angeli degli eletti e dei profeti.

 

Cherubini

Angeli della conoscenza; custodiscono i luoghi santi, le sacre proprietà. Sono di guardia, costantemente, al trono del Papa.

 

Troni

Sedia e braccio destro di Dio. Sono i protettori delle diocesi, dei chiostri e delle abbazie.

 

SECONDA GERARCHIA

 

Dominazioni

Sono gli Angeli del comando, i maestri spirituali. Sono i protettori dei grandi mistici e dei missionari.

 

Virtù

Rappresentano la voce della coscienza degli uomini, la loro legge morale interiore. Sono gli Angeli custodi dell' intero pianeta.

 

Potenze

Sono gli Angeli della forza, i grandi nemici di Satana. Sono i protettori dei sacerdoti, dei confessori.

 

TERZA GERARCHIA

 

Principati

Sono gli Angeli esecutori del potere di Dio, calano sulla terra il governo del Cielo. Sono i protettori degli imperi, dei reami, dei popoli, delle chiese.

 

Arcangeli

Sono gli ambasciatori di Dio, intervengono nella storia dell' uomo negli eventi eccezionali. Proteggono tutti gli uomini, in particolare quelli destinati ad operare per lo Spirito Santo.

 

Angeli

Veri messaggeri di Dio, sono gli Angeli custodi di ogni uomo. Ognuno di noi, in intima comunione col suo Angelo custode, arriva fino a Dio.

 

Essi furono dunque creati per essere esecutori fedeli degli ordini di Dio.

"Ai suoi Angeli impose per te di custodirti in ogni tuo passo. Essi ti leveranno sulle palme perché il tuo piede non urti contro i sassi. Egli darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutti i tuoi passi. Sulle loro mani ti porteranno perché non inciampi nella pietra il tuo piede". (Sal. 90, 11-12).

Inoltre queste splendide creature riconoscono Cristo per loro Re e Maria Santissima per loro Regina, felici di essere gli esecutori fedeli e solleciti dei loro ordini e di prodigarsi alla difesa ed al soccorso dei loro servi e devoti.

Noi, da parte nostra, abbiamo dei doveri ben precisi nei loro confronti: dobbiamo VENERARE gli Angeli come nostri fratelli maggiori e come nostri futuri compagni in cielo; IMITARE la loro obbedienza e purezza e amor di Dio. In particolare dobbiamo RISPETTARE la loro presenza. Dobbiamo considerare che anche tra quattro mura, da soli, soli non siamo, abbiamo sempre al nostro fianco questo sublime principe celeste e pertanto dobbiamo evitare atti sconvenienti che lo mortificherebbero.

Dobbiamo aver AMORE e GRA TITUDINE per la sua benevolenza, CONFIDENZA per la cura sapiente, potente, paziente ed amorosa che ha di noi.

Dobbiamo invocare lo Spirito Santo affinché possa aprire la nostra sensibilità come fece con Santa Teresina che all’età a di quattro anni ripeteva questa domanda alla sorella Paolina:

"Sono stata buona, oggi? Il Signore è contento di me?... E gli Angeli, mi voleranno intorno?"

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