L'esaltazione della Croce

Inserito in Rubrica Spirito e Vita.

Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva
 

🌿 Il sogno e il ritrovamento della Santa Croce

Nel IV secolo, quando l’impero romano era ormai segnato dalla conversione di Costantino e il cristianesimo poteva finalmente professarsi liberamente, la madre dell’imperatore, Sant’Elena, compì un pellegrinaggio in Terra Santa. Donna anziana ma animata da una fede ardente, desiderava vedere i luoghi della Passione e della Risurrezione del Signore. Tra tutti, il suo cuore anelava a scoprire il segno più grande della vittoria di Cristo: la Croce sulla quale Egli aveva donato la vita per la salvezza del mondo.

Secondo una tradizione molto diffusa, Elena fu guidata in sogno: le venne rivelato che avrebbe dovuto scavare presso il Golgota, il colle fuori dalle mura di Gerusalemme, dove il Vangelo colloca la crocifissione. In altre versioni, la Provvidenza si servì di un anziano giudeo di nome Giuda, che dopo iniziali resistenze indicò all’imperatrice il luogo preciso.

Si diede dunque inizio agli scavi. Dopo giorni di lavoro, furono rinvenute tre croci: quelle usate per Gesù e per i due ladroni crocifissi accanto a Lui. Ma quale di esse era la vera Croce del Salvatore? La tradizione racconta che, per riconoscerla, venne condotta una donna gravemente malata (secondo altri, un morto fu deposto sulle croci): al contatto con la prima e con la seconda, nulla accadde; ma al tocco della terza, avvenne un miracolo di guarigione e di vita. Così fu chiaro a tutti quale fosse la Croce di Cristo.

Questo episodio venne chiamato dai cristiani dell’antichità “Inventio Crucis”: in latino inventio non significa invenzione, ma ritrovamento, scoperta. Per secoli il 3 maggio si ricordò proprio questo evento straordinario, il ritrovamento della Croce. A esso si affiancò poi la festa del 14 settembre, detta “Exaltatio Crucis”, che non celebrava più il momento della scoperta, ma la glorificazione della Croce come segno di salvezza e vittoria.

❓ Perché festeggiamo la Croce?

Queste sono le origini della festa che il 14 settembre la chiesa ci fa celebrare, ma perché festeggiamo la Croce? Gesù è stato maltrattato, fustigato, incoronato di spine, preferito all'omicida Barabba, morì crocifisso per mano degli oppressori romani, per un ebreo del suo tempo, la morte in croce era segno di maledizione (cfr. Dt 21,23).! Fa impressione pensare a Gesù come un maledetto. Allora perché festeggiamo? Cosa c'è da festeggiare? Sembra proprio un paradosso. Eppure Dio non ragiona come ragiona l’uomo.

C’è da festeggiare perché Dio ha capovolto il significato della Croce:

  • ciò che era segno di condanna, è diventato segno di salvezza;
  • ciò che era strumento di morte, è diventato albero di vita;
  • ciò che appariva come sconfitta, è diventato vittoria.

✝️ Perché festeggiamo dunque?

Perché nella Croce vediamo l’amore senza misura di Dio:

  • Gesù non è un “maledetto” agli occhi del Padre, ma Colui che porta su di sé la nostra maledizione per liberarci (cfr. Gal 3,13).
  • Nella Croce Dio ci mostra che non c’è oscurità, dolore o ingiustizia che non possa essere trasformata in luce, vita e risurrezione.

❗ Le letture della Messa di oggi ci aiutano a capire meglio tutto questo.

  • Numeri 21,4-9: anche in questo caso perché Dio ordina a Mosè di fare una statua di bronzo? Per un ebreo, sia del passato che di oggi, è impossibile scolpire una figura. In Esodo 20,4 leggiamo: Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. I serpenti che imperversando per l’accampamento sono il frutto del peccato di mormorazione.  Il popolo d’Israele è guarito guardando al serpente di bronzo innalzato da Mosè.

    Essi sono guariti dall’obbedienza a Dio, non è certo la statua a guarirli ma il gesto di alzare lo sguardo. L’innalzamento della figura di bronzo è prefigurazione di Cristo innalzato sulla Croce, che guarisce le nostre ferite.

 

  • Salmo 77 (78): La frase del salmo responsoriale “Non dimenticate le opere del Signore” ci riporta alla mente tutti i benefici che il Signore ha fatto per noi. Quante volte il Signore si è fatto presente nella nostra vita e ci ha tratto dal pericolo.

    La Croce è proprio la grande opera di Dio: in essa si concentra tutto l’amore del Padre. Guardare la Croce significa non dimenticare che Dio non ci abbandona mai, nemmeno quando la vita ci mette alla prova. È la memoria viva dell’amore che non viene meno.

 

  • Filippesi 2,6-11: San Paolo canta il mistero di Cristo: pur essendo Figlio di Dio, si è svuotato, si è fatto servo, si è abbassato fino alla morte di croce. Ma proprio per questo Dio lo ha esaltato sopra ogni cosa, dandogli un Nome che è al di sopra di ogni nome.

    La Croce è il punto più basso e allo stesso tempo il punto più alto della storia. Nell’umiliazione estrema brilla la gloria più grande. È la logica di Dio: non la potenza che schiaccia, ma l’umiltà che salva. Per questo la Croce diventa il segno della vera vittoria.

 

  • Giovanni 3,13-17: Gesù stesso interpreta la sua missione: come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così il Figlio dell’uomo deve essere innalzato, perché chiunque crede in Lui abbia la vita eterna. E aggiunge la frase più bella di tutto il Vangelo: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito”.
    Qui è svelato il senso più profondo della Croce: non è un incidente, non è una sconfitta, ma il gesto supremo dell’amore di Dio. La Croce è la rivelazione del cuore del Padre: non per condannare, ma per salvare.

 

👉 Per questo il 14 settembre la Chiesa non celebra un lutto, ma una festa solenne: perché la Croce non è più solo il patibolo della morte, ma il trono glorioso di Cristo, il segno che ogni dolore umano può essere redento dall’amore di Dio.

 

🙏 Preghiera alla Santa Croce

O Croce santa,
segno dell’amore senza misura di Cristo,
noi ti adoriamo e ti esaltiamo.

Tu che fosti strumento di condanna,
sei divenuta albero di vita.
Tu che parlavi di sconfitta,
sei ora trono di vittoria.

Aiutaci a guardarti con fede
nelle nostre prove quotidiane,
perché anche noi, uniti a Gesù,
possiamo passare dalle tenebre alla luce,
dalla morte alla vita,
dalla paura alla speranza.

Santa Croce di Gesù,
sii la nostra forza, la nostra pace, la nostra salvezza.
Amen.

 

Tags: Croce Esaltazione della Croce Sant’Elena Inventio Crucis Exaltatio Crucis Feste liturgiche Fede e salvezza