Saluto alla Santa Famiglia

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SALUTO ALLA SACRA FAMIGLIA

Ave, Maria!

 

Siamo in famiglia, nella casa di nostra Madre. Porgiamo a te Maria qualche buon saluto. Ma che possiamo dire poveri figli ed ignoranti ad una Madre sapiente ed eccelsa? Guardiamo all' alto nel paradiso. Il saluto più bello venne di lassù e fu quando l' arcangelo Gabriele, apparendo Ti disse: "Ave, Maria, gratia plena, Dominus tecum, benedicta tu in mulieribus". Questo sublime saluto risuona un complesso di ineffabili benedizioni!

E sulla terra giriamo lo sguardo intorno. Il più pietoso saluto, Vergine Maria, si trova nel gemito dei figli terreni, che sentono quaggiù la loro Madre. Udite come i pietosi pregano con accento di compassione: "Santa Madre di Dio, prega per noi peccatori adesso e nell’ora della nostra morte. Amen".  Quale pietoso gemito! Nostra mamma ci raccolse bambini sulle ginocchia, e per la prima volta ci additò il cielo e disse: "Tua Madre è là, ripeti: Mamma, mamma". E poi continuava: "Ave, Maria" con quel che segue, e non permise che ci coricassimo la sera o che al mattino scorgessimo la luce del dì senza aver salutata Maria con le manine giunte. Ave, Maria! Vi salutiamo oggi e sempre. Per crescere in noi l' affetto a te Madre Celeste, vogliamo in quest' ora ponderare il saluto angelico, parte a parte il gemito che vi rivolgono i miseri mortali.

 

Ave, Giuseppe!

 

 

Ti saluto san Giuseppe ed ammiro qual fu l' amore e la tenerezza, allorché fissasti coi  tuoi occhi il Figlio di Dio fatto bambino; e nello stesso tempo udisti gli Angeli che cantavano intorno al loro nato Signore, e vedesti quella grotta ripiena di luce! San Giuseppe concedimi  di piangere come tu  piangesti di tenerezza genuflesso davanti al Signore e Dio; qual sorte è la stata la tua di essere il primo dopo Maria a vedere nato il Signore! San Giuseppe concedi anche a me di lasciare che anch' io chiami e da ora dica a quel bambino: Dio mio !

 

Ave, Gesù

 

 

Ti Saluto o amabilissimo mio Gesù, amor mio, Dio del mio cuore, benedico quella notte, in cui volesti nascere in una stalla, per conquistare i nostri cuori e comparire tenero bambinello, fasciato con poveri panni, tremante di freddo, in mezzo a due animali, riposto in una mangiatoia sopra la paglia. Io adoro le tue tenere membra, bacio quella fortunata terra, ti ringrazio di tanti benefici e ti prego per quei grandi patimenti, per quelle prime lagrime, per quei sospiri, a darmi grazia ch' io viva, a tua maggior gloria, amando te, bontà infinita.

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