La Pentecoste e lo Spirito di Verità Raniero Cantalamessa Testo ricavato da audiocassetta e tradotto dall'inglese a
cura della redazione di Acquaviva 2000 Ascoltiamo i passaggi in Giovanni 14-16 che parlano dello
Spirito Santo. Leggiamo questi testi che sono inseriti fra altri discorsi
sottolineando i titoli dello Spirito. "Io pregherò il Padre ed Egli vi darà un altro
Consolatore perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito di verità che il
mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo
conoscete, perché Egli dimora presso di voi e sarà in voi.....Ma il
Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli vi
insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho
detto.....Quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo
Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà
testimonianza...." "Se non me ne vado non verrà a voi il Consolatore;
ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò. E quando sarà venuto, egli
convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio. Quanto
al peccato, perché non credono in me; quanto alla giustizia, perché vado
dal Padre e non mi vedrete più; quanto al giudizio, perché il principe di
questo mondo è stato giudicato." "Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi
guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sè , ma dirà
tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future. Egli mi
glorificherà, perché prenderà del mio e ve l'annunzierà. Tutto quello
che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà del mio e ve
l'annunzierà." (Gv 14,16-17,26; 15,26; 16,7-15). Scopriamo l'importanza per il nostro tempo di questa
rivelazione riguardante lo Spirito Santo. Concentriamo la nostra attenzione
sui due titoli dello Spirito Santo più cari a Giovanni: Spirito di Verità
e Paraclito, o Consolatore. Spirito di verità. Il senso della parola
"verità" in Giovanni significa sia la realtà divina che la
conoscenza della realtà divina. L'interpretazione tradizionale,
specialmente quella cattolica, ha inteso la "verità" soprattutto
nel secondo senso, nel senso dogmatico. Lo Spirito guida la chiesa
attraverso i concili, il Magistero, la tradizione. Questo è un aspetto importante dell'azione dello Spirito
di Verità - il più importante se vogliamo - ma non l'unico. C'è un
aspetto più personale che dobbiamo tenere presente: lo Spirito Santo ci
introduce alla vera vita di Cristo. S. Ireneo definisce lo Spirito Santo la
nostra "comunione con Dio", e S. Basilio dice che "grazie
allo Spirito diventiamo amici intimi di Dio". Non conosciamo più Dio
per sentito dire, ma "in persona". L'azione dello Spirito non è limitata solo ad alcuni
momenti solenni della vita della chiesa. C'è anche un'azione interiore,
quotidiana e continua, nel cuore di ogni credente. "Egli dimora presso
di voi e sarà con voi" (Gv 14,17). Questa è l'unzione "che viene
dal santo" che dona sapienza, che rimane in noi, che ci insegna ogni
cosa e ci rende saldi (1Gv 2,10-27) Questo insegnamento che lo Spirito impartisce nella
profondità del cuore di ogni credente deve essere sottoposto al
discernimento e al giudizio della comunità e specialmente dei suoi pastori
cosicché lo "Spirito di verità" sia distinto dallo "spirito
di errore" (1Gv 4,1-6). Ma il fatto che questa guida interiore e
personale dello Spirito possa essere soggetta ad abusi ed inganni non
giustifica il sospetto e la sua soppressione. Se i santi sono diventati
tali, è stato soprattutto grazie alla sottomissione a questa guida segreta
che passo dopo passo ha suggerito loro quello che era più gradito a Dio e
maggiormente conforme allo Spirito di Cristo. Il Consolatore. L'altro titolo dello Spirito usato da
Giovanni è Paraclito, o Consolatore. "Un altro" Consolatore, lo
definisce Gesù. Durante la sua vita terrena Gesù stesso era il
Consolatore: "Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi,
ed io vi ristorerò" (My 11,28). Quando promette il Consolatore è
quasi come se dicesse: "Andate a lui, voi tutti che siete affaticati e
oppressi, ed egli vi ristorerà!". Lo Spirito Santo svolge in noi un ruolo esattamente
opposto a quello dello spirito del male. Lo Spirito santo difende i fedeli e
"intercede" incessantemente per loro davanti a Dio con
"gemiti inesprimibili" (Rm 8,26-28). Lo spirito del male accusa i
credenti davanti a Dio "giorno e notte" (Ap 12,10). Ma il
difensore è infinitamente più forte e vittorioso dell'accusatore! Con lui
possiamo vincere ogni tentazione e trasformare la tentazione stessa in
vittoria. Come fa a consolarci questo "Consolatore
perfetto"? Egli è in sé stesso la consolazione. Egli consola facendo
risuonare nei nostri cuori le parole che Gesù disse ai suoi discepoli:
"Voi avrete tribolazioni nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto il
mondo!" (Gv 16,33). Egli consola testimoniando al nostro spirito che
siamo figli di Dio (Rm 8,16). Sete o paura? "Nell'ultimo giorno, il grande giorno
della festa, Gesù levatosi in piedi esclamò: chi ha sete venga a me e
beva" (Gv 7,37). La prima condizione per ricevere lo Spirito Santo non
sono i meriti e le virtù, ma il desiderio, il bisogno, la sete. Il problema pratico con lo Spirito Santo risiede proprio
qui. Abbiamo sete dello Spirito Santo o abbiamo un'inconsapevole timore di
esso? Noi avvertiamo che se lo Spirito Santo viene, non può lasciare le
cose come le trova. Potrebbe anche farci fare cose "strane" che
non siamo pronti ad accettare. Tutto quello che lo Spirito Santo tocca, lo
Spirito Santo cambia! La nostra preghiera per ricevere lo Spirito Santo a
volte assomiglia alla preghiera di Agostino prima della sua conversione.:
"Donami la castità e il dominio di me, ma non subito" Siamo
tentati di dire, "Vieni Spirito Santo....ma non ora, e soprattutto
niente stranezze!" Non è forse Dio ordine, decoro, compostezza e
equilibrio? Se gli apostoli avessero potuto scegliere per sé stessi
il modo in cui lo Spirito avrebbe dovuto manifestarsi, non avrebbero mai
scelto di parlare in lingue sconosciute, di esporsi al ridicolo di fronte
alla gente che diceva "Hanno bevuto troppo vino nuovo" (Atti
2,13). Quindi, domandiamo allo Spirito Santo di toglierci la paura di lui.
Diciamo "Vieni, Spirito Santo!" Vieni ora, come tu desideri." Ricevete lo Spirito Santo! La sera di Pasqua Gesù alitò
sui suoi discepoli e disse: "Ricevete lo Spirito Santo," quasi
pregandoli di accettare il suo dono. In questo gesto si compie la grande
profezia di Ezechiele riguardo le ossa aride: "Dice il Signore Dio:
Spirito, vieni dai quattro venti e soffia su questi morti, perché
rivivano" (Ez 37,9). Il figlio dell'uomo adesso non è più Ezechiele, un
profeta, ma colui che è anche il Figlio di Dio. Egli grida allo Spirito, lo
invoca e lo alita. Egli non lo chiama dal di fuori di sé , "dai quattro
venti", ma dal suo intimo. Anche oggi egli sta davanti ai discepoli e
alla chiesa e ripete il suo pressante invito: "Ricevete lo Spirito
Santo!" Volgiamo i nostri volti e le nostre anime a questo soffio
di vita e lasciamo che ci ravvivi e ci rinnovi. Anche oggi, se tutta la
chiesa ricevesse questo potente soffio, se lo Spirito penetrasse tutte le
sue realtà, essa "si alzerebbe e camminerebbe" e sarebbe
nuovamente "un grande esercito senza fine." ...