Adorazione Schema

Inserito in Preghiere Eucaristia.

Valutazione attuale: 1 / 5

Stella attivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva
 

Adorazione Eucaristica

"Venite voi tutti che siete affaticati

e oppressi e io vi ristorerò".

"Venite in disparte in un luogo solitario

e riposatevi un poco"

G= guida S= solista  L= lettore  T= tutti

 

Cristo: luce del mondo che illumina ogni uomo

 

G. Che meraviglia deve provocare a un cieco l' aprire per la prima volta gli occhi alla luce! Quanto a noi, ogni mattina apriamo gli occhi sulla realtà del mondo, sulle difficoltà, le preoccupazioni delle persone e dei popoli. Sappiamo anche noi guardare il mondo degli uomini e la nostra vita alla luce di Cristo, con lo stupore della fede? Auguriamoci fin d' ora di avere, alla fine di questo incontro con il Signore, gli occhi e il cuore pieni della sua luce e il desiderio di vivere da figli della luce.

 

G. Nel nome del Padre , del Figlio e dello Spirito Santo. T. Amen

 

Canto

(S) Andò, si lavò e tornò che ci vedeva.

(Gv 9,1-41)

G. Cristo illumina ogni uomo con la sua venuta nel mondo e salva l’umanità attraverso l’acqua risanatrice del Battesimo. Da questa pagina del Vangelo di Giovanni abbiamo la conferma di come eravamo tenebre; oppure di come possiamo essere ancora tenebre nella misura in cui non accettiamo il Signore. Non si tratta di guarire solo da una cecità fisica: bisogna che il cuore stesso si apra alla fede.

 

(S) Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita.

E i suoi discepoli gli domandarono: - Maestro, chi ha peccato, lui o i suoi genitori per essere nato così? Rispose Gesù: Né lui, né i suoi genitori hanno peccato,

ma perché si manifestino per lui le opere di Dio…

Ciò detto sputò in terra, con la saliva fece del fango e ne spalmò gli occhi al cieco, dicendogli:

Va' , lavati nella vasca di Siloe, che significa «Mandato».

Costui andò a lavarsi e tornò che ci vedeva...

Era sabato quando Gesù fece quel fango e gli aprì gli occhi...

Perciò alcuni dei farisei dicevano: Non è da Dio questo uomo che non osserva il sabato...

Domandarono pertanto a colui che era cieco: Che ti fece? Come t' aprì gli occhi?

Rispose loro: Ve l' ho detto e l' avete sentito; che volete sapere di più?

Volete forse anche voi farvi suoi discepoli?

Ma essi l' ingiuriarono…. e lo cacciarono fuori. Seppe Gesù che l' avevano cacciato fuori e incontratolo gli disse: Credi tu nel Figlio dell' uomo?

Quello rispose: E chi è, o Signore, perché io creda in lui?

Gli disse Gesù: Tu lo vedi; è quegli stesso che parla con te.

Allora egli esclamò: Signore, io credo. E l' adorò.

 

 

Davanti a Gesù Eucarestia

Durante la preghiera a Gesù Eucaristia ci metteremo in ginocchio. Stare inginocchiati ci fa ricordare

che siamo davanti al Signore e lo riconosciamo come l' Unico della nostra vita

 

(S) Ammiro in questo prodigio, o mio Gesù, la tua potenza, non solo nel guarire fisicamente quel cieco, ma anche nell' infondergli tanto coraggio da renderlo impavido davanti ai tuoi giurati nemici.

Simile coraggio ebbero anche molti santi nell' affrontare la morte per la difesa della tua presenza eucaristica. È quanto ti chiedo anch' io, mio adorato Signore. Il poter dare la vita per la presenza reale del tuo divinissimo Corpo, sarebbe per me un onore troppo grande. Capisco di non meritarlo:

ma dammi almeno tanta convinzione che mi porti all' immolazione totale della mia esistenza terrena, rinunciando ad ogni ideale che non ridondi a tua gloria, avverando così in me quelle tue parole:

«Chi mangia di me, vivrà per me» (Gv. 6, 58);

e quelle altre:

«Chi odia la sua vita in questo mondo, la salverà per la vita eterna». (Gv. 12, 22).

Tutti

Eccoci, Signore Gesù, radiosa luce della gloria del Padre, ai tuoi piedi come ciechi ignari della loro infermità. Guardaci, figlio di Davide, come hai guardato i tuoi, oppressi dal sonno, nella luce del Tabor. Svegliaci, Signore Gesù, vero sole che mai tramonta, illuminaci e noi saremo raggianti.

Curaci, Signore Gesù con il tocco lieve del dito di Dio e con la Parola che apre occhi e cuore alla luce. Mandaci, Signore Gesù, alla piscina perenne del lavacro di vita nuova. Donaci tua Madre,

Signore Gesù, la brocca d' oro per attingere acqua viva dalla fonte perenne del tuo cuore trafitto per noi sulla croce. Custodiscici premuroso, Gesù, nella prova della fede che non risparmia nessuno,

perché non ha risparmiato nemmeno Te, il Signore. Rivelati, Signore Gesù,

luce gioiosa dell' eterno giorno, mettendo sulle nostre labbra il grido del cieco sanato:

«Io credo, Signore!».

Adorazione silenziosa

 

G. Attraverso la sua Parola il Signore viene a gettare sulla nostra esistenza la sua luce piena di verità e di vita eterna. Ci doni il Signore le disposizioni d’animo necessarie perché nessuno di noi mandi a vuoto il disegno di salvezza che lo riguarda. Per questo, con il Salmista, confessiamo a Dio:

 

(S) «Lampada ai miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino»

(Sal 118,105).

 

1L Per prima cosa la Parola di Dio ci ricorda:

 

(S) «Un tempo eravate tenebre, ora siete luce nel Signore»...

«e ciò non viene da voi ma è dono di Dio; né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene»

(Ef 2,8-9).

 

Infatti…

 

(S) «Dio ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla

le cose che sono, perché nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio»

(1 Cor 1,28-29).

 

Dio dunque ci ha chiamato alla sua luce, ci ha chiamato alla fede…

 

(S) «non in virtù di opere di giustizia da noi compiute,

ma per sua misericordia mediante un lavacro di rigenerazione»

(Tt 3,5).

Questo fatto deve porci nell’umiltà, cioè nella verità: nessuno di noi può vantarsi di quello che è né di quello che ha e soprattutto non può giudicare e ancor meno condannare quanti sono ancora nelle tenebre …

 

(S) «perché il giudizio appartiene a Dio»

(Dt 1,17).

 

Se oggi possiamo ascoltare la Parola di Dio e siamo in grado di accoglierne la luce, è perché il Signore, benedetto egli sia, non si è fermato di fronte alla nostra miseria, alla nostra pochezza, ai nostri peccati ma ci ha scelti e chiamati perché, come egli stesso ha detto all’apostolo Paolo,…

 

(S) «la mia potenza si manifesta pienamente nella debolezza»

(2 Cor 12,9).

 

Dio dunque non ci ha chiamati ed eletti perché degni di lui, degni della vita eterna o perché senza difetti e peccati... anzi! Ci ha chiamati a sé ed eletti proprio perché poveri e deboli, peccatori come e più degli altri... Ci ha chiamati a essere suoi figli, a ricevere la luce della fede proprio perché nella nostra debolezza si manifesti la sua potenza: gli uomini vedendo che noi, nonostante i nostri limiti, riusciamo a fare cose grandi, comprenderanno che quelle opere non vengono da noi ma da un altro più forte di noi e che opera attraverso di noi, da Dio... e si incontreranno con Lui e riceveranno anche loro la luce della fede che porta alla vita...

 

(S) "Voi che ci vedete, che ne fate della luce?"

E' una domanda che milioni di ciechi spirituali rivolgono oggi ai cristiani:

"Voi che credete in Cristo che ne fate della vostra fede?"

Tutti

Signore, tu sei la mia luce; senza di te cammino nelle tenebre,
senza di te non posso neppure fare un passo, senza di te non so dove vado,
sono un cieco che pretende di guidare un altro cieco.
Se tu mi apri gli occhi, Signore, io vedrò la tua luce,
i miei piedi cammineranno nella via della vita.
Signore, se tu mi illuminerai io potrò illuminare:
tu fai noi luce nel mondo.

(Card. Carlo Maria Martini)

 

 

Canto

 

 

G. Oggi, dunque, la Parola di Dio ci viene a illuminare: quella tua debolezza, quella tua croce che tante volte vorresti scaricare e che consideri un castigo di Dio, è la tua salvezza.

 

2L Gesù, come del cieco nato, dice di ciascuno di noi:

 

(S) «È così perché si manifestassero in lui le opere di Dio».

 

Quella tua croce ti mette nell’umiltà e quindi nella situazione ottimale per incontrarti con Dio!... Ma tante volte noi, come il cieco nato, ci siamo adattati alla vita, l’abbiamo subita, ci siamo rassegnati alla croce... e così ora sopportiamo!

 

(S) Ma Cristo è l’inviato di Dio perché i ciechi vedano.

(cf Lc 4,18)

 

Per questo «sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: Va’ a lavarti nella piscina di Siloe (che significa Inviato). Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva». Dio ci ha dato la vita e con essa la croce non perché la sopportiamo "con cristiana rassegnazione" (cosa che non ha niente di cristiano e potrebbe provocare in noi tristezza e sonno spirituale), ma perché continuamente ricerchiamo sostegno in Lui e nella nostra debolezza conosciamo la sua forza e diventiamo così suoi testimoni.Ecco perché tante volte Cristo, come con il cieco, deve accentuare il peso della nostra croce: perché sentiamo la necessità di correre dall’Inviato, alle sue acque di rigenerazione, per ricevere la luce della fede che Lui è venuto a portare sulla terra: che la croce, cioè, non è più strumento di morte ma porta che ci permette di diventare intimi e familiari di Dio.

 

(S) «Per questo sta scritto: Svegliati, o tu che dormi, destati dai morti e Cristo ti illuminerà».

Lasciamoci scomodare e scuotere dalla croce senza distogliere gli occhi dall’Inviato e scopriremo come «tutto concorre al bene di coloro che amano Dio» (Rm 8,28).

 

Non pensiamo male di Dio quando la sofferenza bussa alla nostra porta... per non correre il rischio di non capire assolutamente il perché della croce, il rischio cioè di restare ciechi per sempre dal momento che Gesù dice:

 

(S) «Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite:

"Noi vediamo", il vostro peccato rimane».

 

Lasciamoci convincere di peccato da Cristo Signore: Lui ci laverà, Lui ci donerà la luce della fede nella potenza e nell’amore di Dio, lui farà di noi degli umili testimoni credibili che lo adoreranno e loderanno nella gioia.

 

(S) La tua croce, Signore, è la mia luce.

 

Tutti

La tua croce, sbarra la strada ai sogni compiacenti d' una vita troppo facile, ed apre un' altra strada,
più nobile, più feconda e più ricca di vita.. Qualunque sia la notte che porta la sofferenza allo spirito e al cuore, non può spegnere nel più profondo di me, la chiarezza che la tua croce mi ha dato per sempre.

Prendendo il mio sguardo, la tua croce l' attira in alto, lo stacca dal suolo dai pensieri insulsi e dal fango del mondo, e gli fa cercare Dio attraverso le prove. Hai fatto della tua croce l' ultima lezione del tuo insegnamento, l' ultima verità offerta in testimonianza, la suprema parola in cui il tuo amore si dona.

La tua croce, Signore, è la mia luce; che mi fa entrare nell' esaltante mistero della tua risurrezione,

in cui appare lo stupendo valore delle ore dolorose.

 

 

Canto

 

 

G. Gesù, Parola di Dio, vita di tutto ciò che esiste, luce da luce, si avvicina a noi - e noi a lui - per mezzo dei sacramenti e soprattutto dell' Eucaristia.

 

3L La sua Parola penetra nelle nostre orecchie, nella nostra intelligenza e nel nostro cuore. Il suo Corpo e il suo Sangue raggiungono le profondità della nostra carne e del nostro spirito. Noi non siamo più quelli di prima in mezzo alle realtà di questo mondo; siamo diversi (siamo un' altra persona) in mezzo ai fratelli.

 

(S) Una luce, un calore, una vita nuova ci animano, irradiano, si propagano,

se lasciamo agire, il mistero eucaristico.

 

La Parola di Dio ravviva in noi la luce della fede, e nella Comunione Gesù-luce viene nei nostri cuori per renderci sempre più capaci di diffondere la sua luce attraverso la nostra vita.

Abbiamo bisogno di fede. Abbiamo bisogno di chiedere a Gesù la fede, come il cieco da lui guarito.

Una fede senza complessi, coraggiosa: il cieco si trova praticamente solo e contro tutti nel difendere Gesù, nel testimoniare in suo favore.

 

(S) Ma essi l' ingiuriarono…. e lo cacciarono fuori.

 

Una fede, quindi, che espone alla solitudine. Ma questa solitudine è riempita dall' incontro permanente con Cristo.

 

(S) Seppe Gesù che l' avevano cacciato fuori e incontratolo gli disse: Credi tu nel Figlio dell' uomo?

Quello rispose: E chi è, o Signore, perché io creda in lui?

Gli disse Gesù: Tu lo vedi; è quegli stesso che parla con te.

Allora egli esclamò: Signore, io credo. E l' adorò.

 

Abbiamo bisogno di luce. L’Eucarestia è lo strumento migliore per questa richiesta. Per assecondarla Gesù rinnova il suo sacrificio, nel «segno» eucaristico si rende a noi presente, e «manifesta a noi la sua gloria» perché noi crediamo in lui.

 

(S) L' Eucaristia è il «segno» per eccellenza, il «segno» permanente (Sacramento, infatti, significa segno sensibile di una realtà soprasensibile) della potenza e bontà di Gesù a nostro riguardo.

 

Perché ci ritroviamo settimanalmente a celebrare l’Eucaristia ad adorare l’Eucarestia? Per rinnovare quest’incontro di fede, di dolce presenza ed esperienza di Cristo accanto a noi. Per questo dovremmo superare l' abitudine, la freddezza, il meccanismo di un uso invalso. L’Eucaristia è ritrovare Cristo, vivo vero reale, amico, fratello, tutto. È dire la nostra fede in lui. Nella sua luce dovremmo vedere la luce (cf Sal 35), come il cieco nato. Gesù infatti e la luce del mondo (cf Gv 8,12). Nutrirsi di Cristo luce fa essere inondati di luce, divenire luce per noi stessi e per il mondo.

 

(S) A che punto mi trovo nel cammino di fede?

Permetto a Gesù di guarirmi col Vangelo e con i Sacramenti, oppure sono ancora cieco o miope?
In che misura faccio mia la professione: "Io credo, Signore"?

 

Tutti

Fermati Signore, ti prego e stai un po' di tempo con me!

Fermati Signore, ti prego e spiegami cosa vuoi da me!
Fermati Signore, ti prego e rendi visibile ai miei occhi il tuo progetto per me!
Donami occhi per vedere la Tua strada, donami orecchie libere per sentire la Tua voce,
donami piedi saldi per non stancarmi mai di seguirTi, donami sapienza per comprendere la Tua Parola,
donami Signore un cuore nuovo, un cuore libero dagli affetti, libero dalle paure, libero dai dubbi
affinché io possa seguire Te, e non il mondo! Affinché io desideri amare Te, non le mie passioni!
Affinché io possa prendere il largo con coraggio, certa che Tu sarai con me durante la tempesta,
al mio fianco nel salto degli ostacoli!
Permettimi, o Signore di scegliere la salita perché è quella che conduce a Te!
Ti offro Signore la mia umile vita, fatta di se, ma, un giorno, però,...
Tu, Signore rendila fatta di sì, eccomi, oggi, sia fatta la tua volontà!

(Cinzia84)

 

Canto

 

 

Preghiere spontanee

 

 

Padre nostro

G. Nel mondo è «venuta la luce vera», Cristo, che sconfigge ogni tenebra. Egli è la luce del mondo con la sua Parola, col suo Spirito, con la sua presenza, ma anche tramite noi, i suoi seguaci.. La fede è un dono, una conquista quotidiana, una fiamma da alimentare, un cammino da percorrere. Ma come?

Tu cerchi la via? Ascolta il Signore che ti dice in primo luogo: Io sono la via. Prima di dirti dove devi andare, ha premesso per dove devi passare: «Io sono», disse «la via»! La via per arrivare dove? Alla verità e alla vita.

(S) Forse tu cerchi di camminare, ma non puoi perché ti dolgono i piedi. Per qual motivo ti dolgono? Perché hanno dovuto percorrere i duri sentieri imposti dai tuoi tirannici egoismi?

Ma il Verbo di Dio ha guarito anche gli zoppi.
Tu replichi: Si, ho i piedi sani, ma non vedo la strada.

Ebbene, sappi che egli ha illuminato perfino i ciechi.

Tutti

Non c’è peggior cieco, Signore, di chi non vuol vedere.

E ne è passato del tempo, perché anch’io mi accorgessi di non vederci.

Non è facile, Signore, ammettere di essere ciechi, quando tutt’attorno fanno a gara, per dimostrare di avere la vista più acuta, di scorgere il futuro, di indovinare ciò che è nascosto, di cogliere quanto è in profondità. Solo quando mi sono reso conto di essere immerso nella notte, solo quando ho percepito con smarrimento ed angoscia, di non poter venirne fuori con le mie sole forze, solo allora ho inteso la tua voce,

ho avvertito la tua presenza e tu hai potuto aprirmi gli occhi.

Allora ho gettato uno sguardo nuovo su di me e sulla realtà che mi circonda.

Ho raccontato la mia storia, ma non ho trovato gente disposta a credermi.

Anzi, ho visto crescere attorno a me l’irritazione e l’imbarazzo, la repulsione e il rifiuto.

Non importa, Signore, quello che conta veramente è l’averti incontrato e credere in te

perché questo ha cambiato la mia vita.

 

 

 

Canto