Elena Guerra apostola Spirito Santo

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BEATA ELENA GUERRA L’APOSTOLA DELLO SPIRITO SANTO

Come Suor Maria Faustina Kowalska fu l' umile strumento di cui Dio si servì per propagare il culto alla Divina Misericordia, altrettanto può dirsi della Beata Elena Guerra nei riguardi della devozione allo Spirito Santo...

Elena Guerra, nacque a Lucca il 23 giugno 1835, e vi morì l’11 aprile 1914. Nel corso della sua vita fu scrittrice, teologa, apostola. A 19 anni è infermiera tra i colerosi di Lucca e a 22 l’aggredisce un male che la terrà per quasi otto anni a letto. Gli anni della malattia le servirono per studiare i "Padri della Chiesa" e per progettare forme di vita contemplativa. Rimessasi in salute dopo alcune prove ed insuccessi a Lucca riesce a formare una comunità femminile dedita all’educazione delle ragazze e intitolata a santa Zita la patrona della città. E’ in questa comunità che viene accolta per qualche tempo Gemma Galgani e nella quale la piccola santa riceve la prima comunione. Ma la creazione ed amministrazione di una congregazione cristiana di ispirazione religiosa non è il solo obbiettivo che si prefigge Elena Guerra. Esiste dentro di lei un progetto più grande che è per tutta l’umanità. Gia nel 1886 annotava nel proprio diario : "Mi venne... il pensiero di scrivere al Papa ed anzi non potei fare a meno di buttar giù sulla carta ciò che avrei voluto dir gli". Poi, anche dietro consiglio di persona di fiducia, lasciò cadere il progetto. E’ Erminia Giorgetti una donna di profonda vita interiore che successivamente avvertendo lo stesso impulso contribuì a spingere Elena Guerra ad esternare al Papa una più ampia propagazione del culto allo Spirito Santo.

Ma fu Mons.Volpi direttore spirituale di Elena, in un colloquio con il Papa a perorare la causa e le ispirazioni della devota. Dopo il primo colloquio di Mons. Volpi con il Papa, Elena, piena di speranza, invia a Leone XIII il suo libretto devozionale "Il Cenacolo" ricevendone una risposta incoraggiante.

Dalla prima lettera fatta pervenire al Santo Padre e datata 17 aprile 1895 si può capire da quale impeto fosse mossa la beata.

"Santo Padre. . . Si raccomandano tutte le devozioni, e va bene, ma di quella devozione che secondo lo spirito della Chiesa, dovrebbe essere la prima, si tace. Si fanno tante novene, e va bene, ma quella Novena che per ordine del Salvatore medesimo, fu fatta anche da Maria Santissima e dagli Apostoli, è ora quasi dimenticata. I predicatori lodano tutti i santi, e va bene, ma una predica in onore dello Spirito Santo, che è quello che forma i santi, quando mai si ascolta? Ma chi, è appunto, o Santo Padre, che possa davvero procurare che sia meglio onorato e conosciuto lo Spirito Santo, se non il Vicario di Gesù Cristo, del quale non solo i comandi, ma anche i desideri hanno sul cuore dei fedeli tutta l' efficacia? E ringraziandone il Cielo lo abbiamo pur veduto come i buoni cattolici, solo che il Papa dica una parola, tutti ne fanno una legge: e legge di amore ed esultano nell' ubbidire. Dunque, o Santo Padre, voi solo potete far sì che i cristiani tornino allo Spirito Santo, affinché lo Spirito Santo torni a noi; abbatta il maligno impero del demonio e ci conceda il sospirato rinnovamento della faccia della terra. E se io, misera creatura che sono, posso ardite di esporre interamente il mio desiderio, esso è che la Santità Vostra spinga i vescovi a raccomandare nelle parrocchie della loro diocesi, si faccia quest' anno la Novena della Pentecoste, accompagnata, dove è possibile, dalla predicazione della divina Parola e da insegnamenti ed esortazioni che illuminino la mente a conoscere lo Spirito Santo e muovano la volontà a corrispondere alle sue ispirazioni. . . Oh, se quest' anno da ogni parte della cristianità si innalzassero unanimi e fervide preghiere al Cielo, come già nel Cenacolo di Gerusalemme, per far discendere il divino Spirito quali e quante benedizioni e grazie non ci apparterrebbero quelle suppliche?".

Il Papa risponde indirettamente emanando per tutta la Chiesa il Breve Provvida Matris Charitate (5 maggio 1895) con cui viene resa obbligatoria la celebrazione solenne della Novena di Pentecoste. Altri due documenti pontifici scritti fra il 1895 e 1902 invitano ad un ritorno al cenacolo ed a una vita più consapevole dell’azione dello Spirito Santo nella vita del credente. E’ lo stesso Leone XIII battezzerà la congregazione creata da Elena con il nome di Oblate dello Spirito Santo.

Ma Elena Guerra non si ferma soltanto a scrivere al Papa per propagare il ritorno allo Spirito Santo. Scrive manuali di devozione, istituisce gruppi di preghiera, con una propria struttura e organizzazione, in onore dello Spirito Santo, ai quali dà il nome di "Cenacolo permanente" di cui informa Mons. Volpi e lo stesso Leone XIII. Si fa attiva divulgatrice dell’Enciclica Divinum illud munus ed il suo apostolato non ha tregua anche di fronte ai poveri che bussano alle porte del suo istituto. Insomma qualsiasi occasione è buona per la diffusione del culto allo Spirito Santo.

Tutta quest' opera intacca la sua salute fino a ridurla agli estremi delle forze, tanto che riceve l’Olio degli infermi: "Signore ti offro la mia vita, la mia agonia, la mia morte per il trionfo dello Spirito Santo". Si riprenderà per continuare la sua opera di apostolato.

La morte di Leone XIII, avvenuta nel 1903, segna la fine delle attività della beata, ma non per sua volontà ma per volontà del Signore che la voleva non più come profeta ma come "vittima di amore e di espiazione". E’ sepolta a Lucca nella chiesa di Sant’Agostino. Il 26 aprile 1959 il Santo Padre Giovanni XXIII la proclamerà beata.

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